Geo-storia amministrativa d'Italia: Latium

Samnium (428K)

Municipia

Seguendo Plino (N.H., III, 112) ho considerato (1.) Roma ed i seguenti municipi: (7.) Ostia, (6.) Lavinium (per Laurentum), (8.) Ardea, (9.) Antium, (19.) Circeii, (30.) Tarracina, (41.) Formiae, (42.) Minturnae, (39.) Aquinum, (37.) Sora, (5.) Aricia, (24.) Allifae, (44.) Atina, (27.) Aletrium, (22.) Anagnia, (38.) Arpinum, (4.) Bovillae, (43.) Casinum, (26.) Capitulum Hernicum, (36.) Cereatae Marianae, (16.) Cora, le comunità sparse (23.) dell'ager Hernicus e (13.) dell'ager Labicanus (o Labici), (34.) Frusino, (28.) Ferentinum, (32.) Fabrateria Vetus, (33.) Fabrateria Nova, (18.) Forum Appii, (2.) Gabii, (40.) Interamna Lirenas, (10.) Lanuvium, (21.) Norba, (14.) Praeneste, (29.) Privernum, (20.) Setia, (15.) Signia, (25.) Treba, (3.) Tusculum, (35.) Verulae, (11.) Velitrae, (17.) Ulubrae (per la quale ho accettato l'ubicazione di Cancellieri-De Rossi a Castellone di Cisterna), ai quali ho aggiunto (31.) l'assente Fundi, mentre ho scartato Fregellae, già distrutta e sostituita da Fabrateria Nova in epoca augustea. Ho preso un solo (12.) municipio per i Colli Albani, forse corrispondente a Cabum o Fabia, laddove la lista pliniana include anche città all'epoca distrutte come Alba Longa, Forentum, Aefula/Aesola e Castrimonium, nonché una comunità sparsa chiamata ager Latinus. Nomentum e Ficulea della lista pliniana sono ripetizioni rispetto alla Regio IV, mentre Fregenae è ripetizione rispetto alla Regio VII. Sconosciute restano le presunte comunità degli Auximates, Cingulani ed Ilionenses. In totale, la situazione qui ricostruita comprende 41 città.

Confini

1. Come confini del comprensorio di Roma ho seguito L.P. Homo e ho preso: con Fidenae una linea che congiunge il Tevere di fronte all'osteria di Grotta Rossa con un punto imprecisato sulla via Nomentana; con Ficulea una linea che va da questo punto alla confluenza del T. Marco Simone con l'Aniene sulla via Tiburtina; con Gabii una linea che va da questo punto a Torre Nuova sulla via Labicana o Casilina; con Tusculum una linea che va da questo punto all'Osteria del Curato sulla via Tuscolana; con Bovillae una linea che va da questo punto a Casal Rotondo sulla via Appia; con Aricia una linea che va da questo punto al Castel S. Cesareo sulla via Ardeatina; con Lavinium una linea che va da questo punto ad un punto imprecisato sulla via Laurentina; con Ostia una linea che va da questo punto a 500 m a nord del ponte di Torrino sulla via Ostiensis; con Fregenae nella Regio VII una linea che va da questo punto alla Maglianella sulla via Aurelia; con Careiae una linea che va da questo punto al ponte dei Casalotti sulla via Cornelia e poi al casale del sepolcro di Nerone sulla via Cassia; con Veii una linea che va da questo punto all'osteria di Grotta Rossa sulla via Flaminia.

2. I confini di Gabii (Castiglione, Roma) con Ficulea e Tibur nella Regio IV sono descritti in questa pagina, mentre quello con Roma è stato appena descritto. Con Praeneste ho preso una linea intermedia tra i due centri. Con Labicum e Tusculum il confine è dato dalla via Labicana.

3. I confini di Tusculum (Tuscolo, Monte Porzio Catone) con Roma e Gabii sono sttai descritti. Con Labicum ho preso uno dei fossi tra le due città, diretti verso l'Aniene. Col municipio dei Colli Albani ho preso una linea intermedia. Con Bovillae ho preso la via Tuscolana.

4. I confini di Bovillae (Frattocchie, Marino) con Roma e Tusculum sono stati già descritti. Con il municipio dei Colli Albani ho preso una linea che taglia i Piani di marino fino al Lago Albano. Con Aricia ho preso dapprima un fosso intermedio, poi la via Appia.

5. I confini di Aricia (Ariccia) con Roma e Bovillae sono stati già descritti. Una linea tra il Lago Albano ed il Lago di Nemi marca il confine con il municipio dei Colli Albani. Con Lanuvium ho preso il crinale del M. Due Torri. Con Ardea e Lavinium ho preso la via Ardeatina.

6. I confini di Lavinium (Pratica di Mare, Pomezia) con Roma ed Aricia sono stati già descritti. Con Ardea ho seguito il Rio Torto (Numicius) dall'Ardeatina alla foce. Con Ostia ho preso uno dei fossi nel bosco di Castel Porziano, presso il sito della diruta Laurentum. Lavinium si affacciava dunque sul Tirreno tra Laurentum ed il Rio Torto.

7. I confini di Ostia (Ostia Antica, Roma) con Roma e Lavinium sono stati già descritti. Con Fregenae nella Regio VII ho preso la Fossa Traiana che chiude a nord l'Isola Sacra. Ostia si affaccia dunque sul Tirreno tra la Fossa Traiana e Laurentum.

8. I confini di Ardea (Ardea) con Lavinium ed Aricia sono stati già descritti. Con Lanuvium ho preso il F.so delle Ficoccia fino alla confluenza col F.so dei Prefetti e poi, in direzione ovest, il F.so della Caffarella fino al mare. Ardea si affaccia dunque sul Tirreno tra le foci del Rio Torto e del F.so della Caffarella.

9. Il confine di Antium (Anzio) con Ardea è stato appena descritto. Con Lanuvium, Velitrae ed Ulubrae ho preso il corso del F. Astura. Antium si affaccia dunque sul Tirreno tra le foci del F.so della Caffarella e dell'Astura.

10. I confini di Lanuvium (Lanuvio) con Aricia, Ardea ed Antium sono stati già descritti. Con Velitrae ho preso il F.so dei Prefetti ed il F.so Minella. Con il municipio dei Colli Albani ho preso il crinale meridionale fino al Lago di Nemi.

11. Il confine di Velitrae (Velletri) con Lanuvium è stato già descritto. Con il municipio dei Colli Albani ho preso la catena di M. Peschio. Con Praeneste ho preso una linea che va dalla catena suddetta al monte di Artena, tagliando la valle del Pantano. Con Signia ho seguito il crinale del C.le Illirio. Con Cora ho preso uno dei fossi tra le due città che dà origine al F.so Teppio. Tra Velitrae ed Ulubrae ho seguito il F.so delle Castella fino alla confluenza nel F. Astura.

12. Il confine del municipio dei Colli Albani con Tusculum, Bovillae, Aricia, Lanuvium e Velitrae sono stati già descritti. Anche con Labicum il confine non è meglio precisabile di una generica linea intermedia tra i due centri.

13. I confini di Labicum (Montecompatri) con Gabii, Tusculum, il municipio dei Colli Albani e Velitrae sono stati già descritti. Con Signia ho preso una linea diretta dal monte di Artena alla via Labicana. Con Praeneste il confine è dato dalla via Labicana stessa.

14. I confini di Praeneste (Palestrina) con Trebula Suffenas e Tibur nella Regio IV sono descritti in questa pagina, mentre quelli con Gabii e Labicum sono stati già descritti qui. Con Signia ho seguito la via Labicana. Con gli Hernici ed Afilae ho seguito il corso del F. Sacco fino allo spartiacque con il F. Aniene.

15. I confini di Signia (Segni) con Praeneste, Labicum e Velitrae sono stati già descritti. Con Cora ho seguito il crinale che va da C.le Illirio a M. Lupone, anche confine diocesano medievale tra Segni e Velletri. Con Norba ho seguito il crinale spartiacque tra Sacco e Ufente. Seguendo il suggerimento di M. Mazzolani ho preso come confine con Anagnia il limite diocesano medievale tra Segni ed Anagni, attestato sul T. Rio e poi sul Sacco. Con gli Hernici ho seguito il F. Sacco.

16. I confini di Cora (Cori) con Velitrae e Signia sono stati già descritti. Con Norba ho preso la barriera naturale tra i due centri, la dorsale di M. Arrestino. Per confine con Ulubrae ho preso gli attuali confini comunali tra Cori e Cisterna, che forse ricalcano un'antica via pedemontana.

17. I confini di Ulubrae (Castellone, Cisterna di Latina) con Antium, Velitrae e Cora sono stati già descritti. Tra Ulubrae e Norba ho preso la via pedemontana e gli attuali confini comunali. Con Forum Appii ho preso una linea arbitraria che taglia le paludi Pontine fino all'incirca alla Foce Verde. Ulubrae si affaccia dunque sul Tirreno tra la foce dell'Astura e Foce Verde.

18. Il confine di Forum Appii (Borgo Faiti, Latina) con Ulubrae è stato appena descritto. Con Setia ho preso una linea intermedia tra la via Appia e la via pedemontana, e poi una trasversale fino al F. Sisto. Con Circeii ho preso il corso attuale del Rio Martino fino alla foce. Forum Appii si affaccia dunque sul Tirreno tra la Foce Verde e la foce del Rio Martino.

19. Il confine di Circeii (S. Felice Circeo) con Forum Appi è stato appena descritto. Con Setia e Tarracina ho seguito il F. Sisto. Circeii si affaccia dunque sul Tirreno tra le foci del Rio Martino e quella del F. Sisto.

20. I confini di Setia (Sezze) con Circeii e Forum Appii sono stati già descritti. Con Norba ho preso il confine naturale costituito dal crinale tra il M. della Bufala ed il M. Belvedere. Con Anagnia ho seguito il crinale spartiacque tra Sacco e Ufente, anche limite tra le diocesi medievali di Sezze ed Anagni. Con Privernum ho preso il limite diocesano medievale tra Sezze e Piperno, che nell'ultimo tratto taglia all'interno dell'attuale comune di Pontinia.

21. I confini di Norba (Norma) con Signia, Cora, Ulubrae e Setia sono stati già descritti. Per il breve confine con Anagnia ho seguito lo spartiacque tra il F. Sacco e l'Ufente.

22. I confini di Anagnia (Anagni) con Signia, Norba e Setia sono stati già descritti. Con Privernum ho preso i limiti diocesani medievali tra Anagni e Piperno, coincidenti con lo spartiacque tra i fiumi Sacco ed Amaseno. Con Ferentinum ho grosso modo seguito i limiti diocesani medievali tra Anagni e Ferentino, ma attribuendo l'odierno centro di Morolo a Ferentinum, come riconosciuto dagli specialisti (mentre l'exclave ferentinese di Porciano è nel territorio di Anagnia). Per il breve confine con Aletrium ho ancora seguito i limiti diocesani. Con Capitulum Hernicum ho seguito la dorsale del M. Porciano ed il Rio Campo. Con il municipio degli Hernici ho preso come limite naturale il F.so delle Mole.

23. I confini del municipio degli Hernici (sparso) con Praeneste, Signia ed Anagnia sono stati già descritti. Con Capitulum Hernicum ho preso il crinale che dal C.le Furno sale al M. Scalambra, dove passano i limiti diocesani medievali tra Palestrina ed Anagni. Con Afilae ho preso una linea arbitraria che lascia il crinale di M. Scalambra per raggiungere il F. Sacco.

24. I confini di Afilae (Affile) con Trebula Suffenas nella Regio IV sono descritti in questa pagina, mentre quelli con Praeneste e gli Hernici sono stati già descritti qui. Con Treba ho preso il limite diocesano medievale tra Palestrina e Trevi, ovvero i Piani d'Arcinazzo ed il corso del F. Aniene. Con Capitulum Hernicum ho seguito lo spartiacque tra Aniene e Sacco fino al M. Scalambra.

25. I confini di Treba (Civita, Trevi nel Lazio) con Antinum, Carseoli e Trebula Suffenas nella Regio IV sono descritti in questa pagina, mentre quello con Afilae è stato appena descritto. Con Capitulum Hernicum ed Aletrium ho preso il limite diocesano medievale di Trevi con Anagni ed Alatri, sullo spartiacque tra Aniene e Sacco.

26. I confini di Capitulum Hernicum (Piglio) con Treba, Afilae, Hernici ed Anagnia sono stati già descritti. Con Aletrium ho preso il limite diocesano medievale tra Anagni ed Alatri, dal crinale del M. Civitella al Lago di Canterno.

27. I confini di Aletrium (Alatri) con Antinum nella Regio IV sono descritti in questa pagina, mentre quelli con Treba, Anagnia e Capitulum Hernicum sono stati già qui descritti. Con Ferentinum ho preso il limite diocesano medievale tra Alatri e Ferentino, che segue una linea irregolare lasciando ad Aletrium l'odierno centro di Fumone. Ho seguito i limiti della diocesi di Alatri anche come confini con Frusino e Verulae, i quali si attestano in definitiva sullo spartiacque tra i fiumi Cosa ed Amaseno.

28. I confini di Ferentinum (Ferentino) con Aletrium ed Anagnia sono stati già descritti. Con Privernum il breve confine è naturale (spartiacque tra Sacco ed Amaseno) e diocesano. Con Fabrateria Vetus ho preso uno dei fossi che, dal crinale di M. Salerio, scende al Sacco. Con Frusino il confine è quello diocesano tra Ferentino e Frosinone.

29. I confini di Privernum (Mezzagosto, Priverno) con Circeii, Setia, Anagnia e Ferentinum sono stati già descritti. Con Fabrateria Vetus ho preso i limiti diocesani medievali tra Piperno e Ferentino, che passavano sulla dorsale tra il M. Acuto ed il M. Alto fino al M. delle Fate. Con Fundi ho pure seguito il limite diocesano medievale di Piperno con Fondi sul crinale del M. delle Fate. Con Tarracina ho seguito il limite tra le diocesi medievali di Piperno e Terracina, che scende dal M. Romano al F. Uffente e di qui per linea diritta al F. Sisto.

30. I confini di Tarracina (Terracina) con Circeii e Privernum sono stati già descritti. Con Fundi

ho seguito il confine tra le diocesi di Terracina e Fondi al Can. Canneto e la dorsale che culmina col M. Romano.

31. I confini di Fundi (Fondi) con Tarracina e Privernum sono stati già descritti. Con Fabrateria Vetus, Fabrateria Nova ed Aquinum ho seguito grosso modo i limiti delle diocesi medievali di Fondi con Ferentino, Veroli ed Aquino (secondo il parere di M. Di Fazio), pur lasciando l'odierno comune di Pastena a Fabrateria. Per il confine con Formiae ho pure seguito M. Di Fazio, prendendo una linea che dalla villa di Tiberio sale sul crinale di M. Marano, M. Grande e M. Velo e poi sullo spartiacque col F. Liri. Fundi si affaccia dunque sul Tirreno tra il Can. Canneto alla villa di Tiberio.

32. I confini di Fabrateria Vetus (Ceccano) con Fundi, Privernum e Ferentinum sono già stati descritti. Con Frusino ho seguito i limiti diocesani medievali tra Ferentino e Veroli, lungo il Sacco e le alture a nord di questo. Con Fabrateria Nova ho seguito grosso modo i limiti diocesani tra Ferentino e Veroli, prendendo una linea che scende lungo l'affluente di questo che segna ancor oggi i confini tra Arnara e Pofi, traversa il Sacco presso Castro dei Volsci e risale lungo la dorsale del M. Calvilli.

33. I confini di Fabrateria Nova (Civita, S. Giovanni Incarico) con Fundi e Fabrateria Vetus sono stati già descritti. Con Frusino non ho seguito Coarelli-Monti-Boila ma mi sono arrestato lungo le colline a nord di Pofi e Ceprano. Con Aquinum ho preso la catena collinare del M. Grande, escludendo dunque i centri attuali di Arce e Roccadarce, come suggerito da Coarelli-Monti-Boila. Seguendo questi ultimi, per confine con Aquinum ho preso il Rio Moscosa, il F. Melfa e finalmente i confini comunali attuali di Pico, area che va attribuita a Fabrateria Nova per via di iscrizioni ivi rinvenute.

34. I confini di Frusino (Frosinone) con Fabrateria Nova, Fabrateria Vetus, Ferentinum ed Aletrium sono già stati descritti. Con Verulae ho preso una linea intermedia tra i due centri, in parte lungo il F.so del Bagno. Con Cereatae ho tracciato una linea arbitraria lungo la dorsale collinare dove sorgono Ripi e Strangolagalli, lasciando a Cereatae quest'ultimo centro.

35. I confini di Verulae (Veroli) con Frusino ed Aletrium sono stati già descritti, mentre quelli con Antinum nella Regio IV sono descritti in questa pagina. Con Sora ho seguito i limiti diocesani medievali tra Veroli e Sora, attestati sullo spartiacque tra Amaseno e Liri. Con Cereatae ho preso una linea intermedia arbitraria, che segue almeno in parte il F. Amaseno ed il F.so Meringo.

36. I confini di Cereatae Marianae (Casamari, Veroli) con Frusino e Verulae sono stati già descritti. Con Sora ho seguito A. Calderini ponendo il confine presso l'ansa di Isola Liri, dove scende dopo aver percorso il crinale di M. Pedicinetto e M. Tartaro. Con Arpinum il confine è naturale (F. Liri) e coincide col limite diocesano medievale di Veroli con Sora ed Aquino.

37. I confini di Sora (Sora) con Lucus Angitiae ed Antinum nella Regio IV sono descritti in questa pagina, mentre quelli con Verulae e Cereatae sono stati già descritti qui. Con Arpinum ho preso un limite naturale equidistante dato dal F.so Falascosa. Con Atina ho seguito i limiti delle diocesi medievali di Sora ed Atina, che dall'odierna Fontechiari salgono al M. Morrone e di qui allo spartiacque tra Liri e Rio Valle Mozza.

38. I confini di Arpinum (Arpino) con Sora, Cereatae e Fabrateria Nova sono stati già descritti. Con Aquinum ho preso il F. Melfa, come unanimamente considerato dagli studiosi.

39. I confini di Aquinum (Aquino) con Arpinum e Fabrateria Nova sono stati già descritti. Con Atina e Casinum ho seguito i limiti diocesani medievali di Aquino con Atina e Montecassino lungo la catena di M. Obachelle, M. Cairo e M. Castellone, da qui a Piumarola (unanimamente riconosciuto punto di confine con Aquinum ed Interamna, v. E. Polito). Con Interamna ho seguito M. Cagiano de Azevedo ed ho preso l'attuale confine comunale sulle Forme d'Aquino, il F. Liri a ritroso e poi la Forma Quesa fino alla dorsale della S.ra del Lago.

40. I confini di Interamna Lirenas (Termine, Pignataro Interamna) con Aquinum e Fundi sono stati già descritti. Con Casinum ho preso il Rio Pioppeto da Piumarola e poi il F. Liri fino alla confluenza del T. Peccia, seguendo le indicazioni di E. Polito. Con Teanum ho seguito il limite naturale del F. Liri, quantunque l'attuale Rocca d'Evandro era in diocesi di Montecassino. Con Minturnae e Formiae ho seguito i limiti diocesani medievali tra Montecassino e Formia, che dal Liri si attestano sullo spartiacque dei M. Aurunci tra Liri ed Ausente.

41. I confini di Formiae (Formia) con Fundi ed Interamna sono stati già descritti. Con Minturnae ho preso gli attuali confini comunali di Formia, che seguono dei limiti naturali. Formiae si affaccia dunque sul Tirreno tra la villa di Tiberio e la foce del Rio S. Croce.

42. I confini di Minturnae (pr. Minturno) con Formiae ed Interamna sono stati già descritti. Con Teanum, Suessa e Sinuessa il confine è naturale (F. Liri).

43. I confini di Casinum (Montecassino, Cassino) con Interamna ed Aquinum sono stati già descritti. Con Atina ho seguito E. Polito prendendo una linea che, dal M. Cairo, taglia il Rio Secco alla stretta di Belmonte, segue lo spartiacque tra F. Rapido e F. Melfa, non coincidendo dunque perfettamente col successivo limite diocesano tra Atina e Montecassino. Per confine con Venafrum ho seguito il limite naturale e diocesano medievale tra Montecassino e Venafro. Seguendo ancora E. Polito, ho escluso S. Pietro Infine dal territorio di Casinum, prendendo l'attuale confine provinciale e poi il F. Peccia come confine con Teanum.

44. I confini di Atina (Atina) con Casinum, Aquinum, Arpinum e Sora sono stati già descritti, mentre quelli con Lucus Angitiae, Anxa, Sulmo ed Aufidena nella Regio IV sono descritti in questa pagina. Con Venafrum ho seguito il limite medievale delle diocesi di Atina e Montecassino con quella di Venafro (compreso S. Vincenzo al Volturno), attribuendo per ragioni geografiche l'odierno territorio di S. Biagio Saracinisco ad Atina piuttosto che a Casinum.

Riferimenti

  • M. Mazzolani, Anagnia, in: Forma Italiae, Regio I, Latium et Campania, 6, Roma 1969.
  • M. Cancellieri e M.G. De Rossi, L'organizzazione antica del territorio di Ninfa, in: Ninfa. Una città, un giardino, Roma 1990.
  • L.P. Homo, Roma imperiale e l'urbanesimo nell'antichità, Milano 1976.
  • M. Di Fazio, Fondi ed il suo territorio in età romana, Oxford 2006.
  • M. Cagiano de Azevedo, Interamna Lirenas vel sucasina, Roma 1947.