Geo-storia amministrativa d'Italia: Sicilia

Sicilia

Municipia

Seguendo la lista di Plino (N.H., III, 99) ed i commenti di E. Pais ho considerato le seguenti comunità: (1.) Messana, (3.a) Tauromenium, (5.) Catina, (6.) Leontini, (7.) Megara, (9.) Syracusae, (16.) Camarina, (38.) Agrigentum, (45.) Lilybaeum, (53.) Panhormus, (56.) Solus, (57.) Thermae Himeraeae, (59.) Cephaloedium, (64.) Haluntium, (65.) Tyndaris, (27.) Centuripae, (14.) Netum, (48.) Segesta, (30.) Assorus, (25.) Aetna, (29.) Agyra, Acestae, (18.) Acrae, (8.) Bidis, (47.) Cetaria, (46.a) Drepanum, (24.) Ergetium, (20.) Echetla, (46.b) Eryx, (43.) Entella, (11.) Elorum, (35.) Engyum, (21.) Gela, (62.) Calacta, (60.) Halaesa, (31.) Henna, (17.) Hybla Heraea, (32.) Herbita, (22.) Herbessus, (39.) Heraclea, (49.) Halyciae, (26.) Hadranum, (34.) Imachara, (41.) Hippana, (51.) Iaetae, (36.) Mytistratum, (55.) Macella, (23.) Morgantina, (15.) Mutyca, (19.) Menae, (3.b) Naxus, Noini, (50.) Petra, (58.) Paropus, (37.) Phintia, (28.) Ameselum, (42.) Schera, (44.) Selinus, (5.) Symaethium, (10.) Talaria, (4.) Tissa, (40.) Triocala, Tyracinae, (2.) Zanclae Messeniorum in Siculo freto. A queste E. Pais aggiunse (61.) Amestratus, (33.) Capytium, (13.) Ina e (63.) Apollonia, per un totale di 68 municipi. Di questi Acestae e i Noini sono completamente sconosciuti e potrebbero occupare parte dei territori che qui sono attribuiti a Mytistratum e Hippana, i queli risultano innaturalmente estesi.

Confini

1. Il confine di Messana (Messina) con Tyndaris tiene conto del fatto che Mylae (Milazzo) apparteneva a Messana ed è noto da fonti classiche essere attestato ad un fiume Longano, che ho identificato tra le varie ipotesi proposte dagli studiosi col moderno torrente Termini. Con gli Zanclei Messeni ho preso il confine naturale del crinale di Pietralunga fino al mare. Messana si affaccia dunque sul Mar Tirreno tra la foce del T. Termini e lo Stretto, e sul Mar Ionio tra lo Stretto e il crinale della Pietralunga.

2. Il confine tra gli Zanclei Messeni (forse pr. Alì) e Messana è stato già descritto. Seguendo il crinale dei Nebrodi per un breve tratto si ha un confine con Tyndaris. Con Tauromenium e Naxus ho preso dal P.zo Vernà la Valle d'Agrò fino al mare. Gli Zanclei Messeni si affacciano dunque sul mare tra la Pietralunga e la foce dell'Agrò.

3. Il confine di Tauromenium/Naxus (Taormina e Schiso, Giardini-Naxos) con gli Zanclei Messeni è stato già descritto. Seguendo il crinale dei Nebrodi per un breve tratto si ha un confine con Tyndaris tra il P.zo Vernà ed il M. Pomaro. Con Tissa ho seguito il confine naturale che scende alle Gole dell'Alcantara e risale alla sommità dell'Etna. Con Catina, in mancanza di dati precisi, ho preso una linea che scende dall'Etna ai torrenti Macchia e Vallonazzo. Il territorio di Tauromenium e Naxus si affaccia dunque sul mare tra le foci dell'Agrò e del Vallonazzo.

4. Il confine di Tissa (S. Anastasia, Randazzo) con Tauromenium è stato già descritto. Con Tyndaris e Haluntium il confine è naturale (crinale dei Nebrodi fino a M. Soro). Con Herbita(?) ho seguito un crinale secondario che dal M. Soro scende alla confluenza multipla che dà origine al F. Simeto (Serravalle). Con Hadranum ho seguito una linea diretta fino alla sommità dell'Etna.

5. Il confine di Catina (Catania) con Tauromenium/Naxus è stato già descritto. Con Aetna ho seguito dalla sommità dell'Etna il crinale di Belpasso, a metà strada tra Catania e Paternò, e il T. Finaita fino allo sbocco nel Simeto. Come è opinione comune tra gli studiosi, il confine meridionale con il territorio dei Symaethii è il F. Simeto. Catina si affaccia dunque sul mare tra le foci del Vallonazzo e del Simeto.

5. Il confine dei Symaethii (forse Grotte S. Giorgio, Catania) con Catina è stato già descritto. I confini con Aetna e Ergetium sono di difficile individuazione a causa dalla variazione del corso dei fiume della piana. Con Leontini ho seguito il margine meridionale della piana e poi il F.so S. Leonardo fino all'attuale foce. I Symaethii si affacciano dunque sul mare tra le foci del Simeto e del F.so S. Leonardo.

6. Il confine di Leontini (Lentini) con i Symaethii è stato già descritto. Con Ergetium, Menae ed Acrae ho preso come confine naturale l'altopiano tra i bacini del F.so S. Leonardo ed il F.so dei Monaci, la dorsale dei Monti Iblei fino al nodo del M. Lauro e ad est di questo. Come confine con Megara ho seguito dapprima il F. Grande e poi, come riconosciuto tra gli altri da M. Nucifora, dal torrente Porcaria fino alla foce (o fino al C.zo Telegrafo). Leontini si affaccia dunque sul mare tra la foce del F.so S. Leonardo e quella del T. Porcaria (o il C.zo Telegrafo).

7. Il confine di Megara Hyblaea (Megara Giannalena, Augusta) con Leontini è stato già descritto. Con Acrae ho preso come confine naturale l'altopiano tra la dorsale degli Iblei e le gole di Pantalica. Seguendo in parte M. Nucifora, il confine con Syracusae e Bidis è segnato dapprima dal corso del F. Anapo, ma poi ho preso il crinale del M. Climiti ed il F.so Priolo fino alla foce. Megara si affaccia dunque sul mare tra le foci del T. Porcaria e del F.so Priolo.

8. Il confine di Bidis (Serra del Biggino, Priolo Gargallo) con Megara è stato già descritto. Con Syracusae ho preso il basso corso dell'Anapo e poi le mura dionisiane e la Scala Greca. Bidis si affaccia dunque sul mare tra la foce del F.so Priolo e la Scala Greca.

9. I confini di Syracusae (Siracusa) con Bidis e Megara sono già stati descritti. Con Acrae, Netum e Talaria ho preso come confine naturale il crinale degli Iblei con M. Grosso e poi il F. Cassibile. Syracusae si affaccia dunque sul mare tra la Scala Greca e la foce del Cassibile.

10. Il confine di Talaria (forse Cava Grande, Avola) con Syracusae è stata già descritta. Con Netum ed Elorum ho preso il ramo occidentale del F.so Asinara che segna anche l'attuale confine tra Noto ed Avola. Talaria si affaccia dunque sul mare tra le foci del Cassibile e dell'Asinara.

11. Il confine di Elorum (Torre Stampaci, Noto) con Talaria è stato già descritto. Con Netum ho preso una corona di colli attorno al basso corso del F. Tellaro comprendente il C.zo Coriulo. Con Tyracinae ho preso il basso corso del F. Tellaro. Elorum si affaccia dunque sul mare tra le foci dell'Asinara e del Tellaro.

12. Il confine di Tyracinae (Cittadella di Vindicari, Noto) con Elorum è stato già descritto. Con Ina ho seguito il corso del Lavinaro Bruno. Tyracinae si affaccia quindi sul mare tra le foci del Tellaro e del Lavinaro Bruno.

13. Il confine di Ina (Cava d'Ispica, Ispica) con Tyracinae è stato già descritto. Con Netum ho preso il corso del F. Tellaro. Con Mutyca ho seguito una dorsale collinare a metà strada tra i due centri che dal Tellaro va a terminare presso la P. Religione. Ina si affaccia dunque sul mare tra la foce del Lavinaro Bruno e la P. Religione.

14. I confini di Netum (Noto Antico) con Syracusae, Talaria, Elorum e Ina sono stati già descritti. Con Mutyca ho seguito ancora il corso del F. Tellaro. Con Acrae ho preso invece, in mancanza, di ulteriori informazioni, una linea intermedia tra i due centri che corre lungo l'altopiano tra il Tellaro ed il Cassibile.

15. I confini di Mutyca (Modica) con Ina e Netum sono stati già descritti. Per un breve tratto seguendo il corso del Tellaro si ha un confine con Acrae. Il confine con Hybla e poi con Camerina è unanimamente riconosciuto al F. Irminio, anche se per il primo tratto ho preso piuttosto il crinale immediatamente alla sinistra (est) di questo. Mutyca si affaccia dunque sul mare tra la P. Religione e la foce dell'Irminio.

16. Il confine di Camarina (Scoglitti, Vittoria) con Mutyca è stato già descritto. Con Hybla ho preso, in mancanza di dati, una linea tra i fiumi Irminio e Dirillo attraversante il M. Renna e l'Ipparo presso l'od. Comiso. Il confine con Gela è unanimemente riconosciuto al fiume Dirillo. Camarina si affaccia dunque sul mare tra le foci dell'Irmio e del Dirillo.

17. I confini di Hybla Heraea (Ragusa Ibla, Ragusa) con Mutyca e Camarina sono già stati descritti. Con Acrae ho seguito il corso del F. Tellaro fino al nodo orografico del M. Lauro.

18. I confini di Acrae (Palazzolo Acreide) con Leontini, Megara, Syracusae, Netum, Mutyca e Hybla sono stati già descritti.

19. Il confine di Menae (Mineo) con Leontini è stato già descritto. Con Echetla ho seguito l'unico confine naturale possibile tra i due centri, ossia il crinale secondario che scende dal M. Lauro e, passando dai monti Marineo e Frasca, arriva all'odierno limite comunale sul F.so del Tempio. Con Morgantina ed Ergetium ho seguito il corso del F.so del Tempio e F. Margherito fino alla confluenza del F. dei Monaci.

20. Il confine di Echetla (Terravecchia, Grammichele) con Menae è stato già descritto. Con Gela ho risalito il V.ne Terrana e poi seguito una linea collinare che passa dal M. Moschitto e dal M. della Scala, lasciando ad Echetla il M. S. Mauro, per scendere poi al F.so del Tempio. Con Morgantina ho seguito il F.so del Tempio.

21. I confini di Gela (Gela) con Camarina ed Echetla sono stati già descritti. Con Morgantina ed Herbessus ho seguito una linea che attraversa la fascia collinare da Niscemi a Mazzarino per scendere da qui al Salso. Con Mytistratum e Phintia ho seguito dapprima il corso del F. Salso, per poi lasciarlo e seguire il crinale che termina alla P.ta Duerocche, odierno limite comunale tra Gela e Licata. Gela si affaccia dunque sul mare tra la foce del Dirillo e la P.ta Duerocche.

22. Il confine di Herbessus (Montgana di Marzo, Piazza Armerina) con Gela è stato già descritto. Con Morgantina ho preso il corso del F. Nociara come confine naturale. Con Henna ho seguito il crinale spartiacque dei monti della Forma e Castellazzo, per poi scendere al F. Torcicoda affluente dell'Imera. Con Mytistratum l'Imera o Salso forma un chiaro confine naturale.

23. I confini di Morgantina (Cittadella, Aidone) con Menae, Echetla, Gela ed Herbessus sono stati già descritti. Con Henna ed Assorum ho seguito dapprima lo spartiacque tra Gornalunga e T. Calderari a partire dalla Portella Grottacalda, e poi il T. Calderari fino allo sbocco nel Dittaino. Il fiume Dittaino stesso segna un chiaro confine naturale con Agyra. Con Ergetium ho seguito un crinale collinare dal Dittaino al F. Margherito, passando per la Pietra Pizzuta, il M. Libra ed il M. Calvino.

24. I confini di Ergetium (Monte Iudica, Castel di Iudica) con Symaethum, Leontini, Menae e Morgantina sono stati già descritti. Con Ameselum, Centuripae ed Aetna il F. Dittaino segna un chiaro confine naturale.

25. I confini di Aetna o Inessa (Poira, Paternò) con Catina, Symaethum e Morgantina sono stati già descritti. Con Centuripae non ho preso il Simeto ma il fosso che più ad Ovest segna l'odierno limite tra Paternò e Centuripe. Con Hadranum ho seguito un crinale intermedio tra i due centri risalendolo fino alla sommità dell'Etna.

26. I confini di Hadranum (Adrano) con Tissa ed Aetna sono stati già descritti. Con Centuripae è il corso del Simeto e del Salso a costituire un chiaro confine naturale. Con Ameselum ed Herbita(?) ho preso il crinale del M. Revisotto, P.zo dell'Eremita e S.ra S. Vito fino alla confluenza multipla di Serravalle, tra Bronte e Cesarò.

27. I confini di Centuripae (Centuripe) con Morgantina, Aetna ed Hadranum sono stati già descritti. Con Ameselum ho seguito un vallone intermedio tra i due centri, tra il Dittaino ed il Salso.

28. I confini di Ameselum (M. S. Giorgio, Regalbuto) con Morgantina, Centuripae e Hadranum sono stati già descritti. Con Herbita(?) ho seguito il limite naturale del crinale che dal M. Revisotto taglia il Fiumetto e si attesta sul M. Salici per poi scendere al Salso all'od. Lago Pozzillo. Con Agyra ho seguito il F.so Sciaguagna, odierno limite comunale tra Regalbuto ed Agira, fino allo sbocco nel Dittaino.

29. I confini di Agyra (Agira) con Morgantina ed Ameselum sono stati già descritti. Con Herbita(?) e Imachara(?) ho seguito la dorsale del M. Salici e M. S. Pietro, poi quelle che girano attorno alle confluenze che danno origine al F. Salso, fino alla portella presso l'odierna Nissoria. Il V.ne Salito, odierno limite comunale tra Agira ed Assoro, segna il confine con Assorum.

30. I confini di Assorus (Assoro) con Morgantina ed Agyra sono stati già descritti. Con Imachara(?) ho seguito il crinale di M. la Guardia e M. Altesino fino alla sommità di questo. Con Henna ho preso una linea che dal M. Altesina scende al F. Dittaino e poi ho seguito il Dittaino stesso fino alla confluenza del T. Calderari.

31. I confini di Henna (Enna) con Herbessus, Morgantina ed Assorus sono stati già descritti. Con Imachara(?) ho preso il crinale spartiacque dei M. Erei tra M. Altesina e P.zo Gallo. Con Engyum(?) ho preso il crinale che dal M. Gallo scende alla confluenza tra il F. di Gangi ed il Salso. Con Mytistratum è il Salso (Imera meridionale) a fare da chiaro confine naturale.

32. I confini del municipio di Troina (Herbita?) con Tissa, Hadranum, Ameselum e Agyra sono stati già descritti. Con Imachara(?) e Capytium ho preso l'alto F. di Cerami, il crinale dove sorge l'odierno Cerami fino al P.so della Fichera e poi alla dorsale dei Nebrodi in corrispondenza del M. Pelato. Con Apollonia ed Haluntium il confine naturale è dato dal crinale dei Nebrodi.

33. Il confine di Capytium (Capizzi) con Herbita(?) è stato già descritto. Con Imachara(?) ho risalito dal F. di Cerami il crinale che culmina col M. Sambughetti. Il confine con Amestratus, Calacta ed Apollonia è dato dal crinale dei Nebrodi.

34. I confini del municipio di Vaccarra, Nicosia (Imachara?) con Henna, Assorus, Agyra, Herbita(?) e Capytium sono stati già descritti. Con Amestratus è la dorsale dei Nebrodi a fare da confine naturale fino al M. Ferrante. Con Engyum(?) ho seguito lo spartiacque isolano degli Erei tra il M. Ferrante, il M. Zimmara ed il M. Gallo.

35. I confini del municipio di Gangi Vecchio, Gangi (Engyum?) con Henna e Imachara(?) sono stati già descritti. Con Halaesa ho preso una linea che taglia l'alta valle del Pollina attestandosi sui monti Ferrante, P.zo Cosimo e P.zo Catarineci. Con Cephaloedium ho seguito il crinale delle Madonie fino al M. S. Salvatore. Con Paropus ho preso il crinale secondario che dal M. S. Salvatore scende al P.zo Croce. Con Mytistratum ho seguito il corso del F. Salso.

36. I confini di Mytistratum (Castellazzo, Marianopoli) con Gela, Herbessus, Henna ed Engyum(?) sono stati già descritti. Con Paropus e Thermae ho seguito la dorsale spartiacque delle Madonie (M. S. Salvatore-P.zo Comune-M. Cangianese-Pietre Cadute). Con Hippana ed Heraclea il confine naturale è dato dal f. Platani fino alla confluenza del Gallodoro. Con Agrigentum e Phintia ho preso dapprima il corso del Gallodoro e poi quello del T. Delia fino alla confluenza nel Salso.

37. I confini di Phintia (Licata) con Gela e Mytistratum sono stati già descritti. Con Agrigentum ho seguito il crinale collinare che delimita ad ovest il bacino del Salso fino all'odierno confine comunale presso il P.gio del Telegrafo e la P. Ciotta. Phintia si affaccia dunque sul mare tra la P.ta Duerocche e la P.ta Ciotta.

38. I confini di Agrigentum (Agrigento) con Phintia e Mytistratum sono stati già descritti. Con Hippana ho seguito il corso del Platani fino al P.zo dell'Aquila. Con Heraclea ho preso l'altopiano collinare tra il F. Drago ed il F.so delle Canne fino al M. Mele ed alla P.ta Secca. Agrigentum si affaccia dunque sul mare tra la P.ta Ciotta e la P.ta Secca.

39. I confini di Heraclea Minoa (Capobianco, Cattolica Eraclea) con Agrigentum e Mytistratum sono stati già descritti. Con Hippana ho preso la linea tra Platani e Magazzolo delle prime propaggini collinari (P.zo Ferraria) che chiudono l'altopiano dei Monti Sicani. Con Triocala ho seguito il corso del Magazzolo fino alla foce. Heraclea si affaccia dunque sul mare tra la P.ta Secca e la foce del Magazzolo.

40. Il confine di Triocala (S. Anna, Caltabellotta) con Heraclea è stato appena descritto. Con Hippana ho preso la linea delle propaggini collinari che chiudono l'altopiano dei Monti Sicani (M. S. Nicola, P.zo Gallinaro, M. Lucerto) fino alle sorgenti del Carboj. Con Entella e poi Selinuus ho seguito il Carboj fino al mare. Triocala si affaccia dunque sul mare tra le foci del Magazzolo e del Carboj.

41. I confini di Hippana (Monte Cavalli, Prizzi) con Triocala, Heraclea, Agrigentum e Mytistratum sono stati già descritti. Con Thermae ho preso l'alto corso del F. Platani e poi quello del F. della Margana. Con Macella ho preso la dorsale della Rocca Busambra a partire dalla confluenza del F.so della Margana col F. di Vicari. Con Schera ho seguito lo spartiacque tra F.so S. Leonardo e Belice dalla Rocca Busambra ed il M. Triona. Con Entella ho preso la dorsale secondaria tra il M. Triona ed il M. Lucerto.

42. Il confine di Schera (Montagna Vecchia, Corleone) con Hippana è stato appena descritto. Con Macella e Iaetae ho preso il crinale che dalla Rocca Busambra scende al Belice Sinistro e poi lo segue fino alla confluenza del T. di Realbate. Con Entella ho seguito quest'ultimo corso d'acqua come confine naturale.

43. I confini di Entella (Rocca di Entella, Contessa Entellina) con Triocala, Hippana e Schera sono stati già descritti. Con Petra(?) ho preso la collina di Roccamena e poi il corso del Belice Destro. Con Halyciae ho seguito il crinale collinare alla destra del Belice, tra M. Costellazzo, Gibellina e Partanna. Con Selinus ho seguito il parere di A. Varvaro Bruno ed ho preso l'alta collina dove sorge S. Margherita di Belice tra il Belice Sinistro e il Carboj.

44. Il confine di Selinus (Rov. di Selinunte, Castelvetrano) con Entella è stato appena descritto. Con Halyciae ho seguito A. Varvaro Bruno nell'includere l'odierno territorio di Partanna e da qui, forse per il M. Porticato, arrivare all'alto F. Mazaro. Il confine con Lilybaeum è unanimemente riconosciuto coincidere col F. Mazaro. Selinus si affaccia dunque sul mare tra le foci del Magazzolo e del Mazaro.

45. Il confine di Lilybaeum (Marsala) con Selinus è stato appena descritto. Con Halyciae ho seguito il corso del Mazaro e poi in linea retta fino alla confluenza del T. della Cuddia nel F. Birgi. Con Drepanum è il Birgi stesso a fare da confine naturale. Lilybaeum si affaccia dunque sul mare tra le foci del Mazaro e del Birgi.

46. Il confine di Drepanum (Trapani) ed Eryx (Erice) con Lilybaeum è stato appena descritto. Con Halyciae e Segesta ho risalito il corso del Birgi fin presso M. Scorace. Con Cetaria ho seguito il crinale spartiacque tra il golfo di Castellammare e quello di Màcari fino a Capo S. Vito, antico limite occidentale della chora entellana secondo tutti gli studiosi. Drepanum ed Eryx si affacciano dunque sul mare tra la foce del Birgi ed il Capo S. Vito.

47. Il confine di Cetaria (Scopello, Castellammare del Golfo) con Drepanum è stato appena descritto. Con Segesta ho preso come confine la linea tra il M. Inici ed il M. Scorace, per lasciare a Segesta lo scalo presso l'odierno Castellammare, come in epoca greca. Cetaria si affaccia dunque sul mare tra il Capo S. Vito e la P.ta Cala Bianca.

48. I confini di Segesta (Rov. di Segesta, Calatafimi-Segesta) con Cetaria e Drepanum sono stati già descritti. Con Halyciae ho preso il T. della Cuddia e poi l'allineamento tra Montagna Grande e Monte Baronia, per terminare al F. Freddo. Con Petra(?), ho preso come limite il F. Freddo, ma col territorio di Parthenicum me ne sono discostato per arrivare al T. Finocchio, ritenuto da alcuni specialisti confine segestano. Segesta si affaccia dunque sul mare tra la P.ta Cala Bianca e la foce del T. Finocchio.

49. I confini di Halyciae (Salemi) con Entella, Selinus, Lilybaeum, Drepanum e Segesta sono stati già descritti. Con Petra(?) ho preso una linea tra il M. Orsino ed il M. Costellazzo.

50. I confini di Petra(?) (M. Pietroso, Camporeale) con Segesta, Halyciae ed Entella sono stati già descritti. Con Iaetae ho traversato dall'odierna Roccamena per raggiungere e poi seguire il corso del F. Iato. Con il territorio di Parthenicum ho seguito la linea collinare tra il F. Iato ed il M. Ferricini.

51. I confini del territorio di Parthenicum (pr. Partinico) con Segesta e Petra(?) sono stati già descritti. Con Iaetae ho preso la linea collinare tra il F. Iato ed il M. Mirto. Con Panhormus ho seguito la dorsale spartiacque del M. Mirto, M. Gradara fino alla Portella Bianca. Con il territorio di Hyccara ho continuato lungo la dorsale spartiacque fino a scendere al mare lungo il vallone di Terrasini. Il territorio di Parthenicum si affaccia dunque al mare tra

53.a Il confine del territorio di Hyccara (Carini), probabilmente afferente alla civitas di Panhormus, con quello del territorio di Parthenicum è stato appena descritto. Con Panhormus ho seguito la dorsale spartiacque tra i golfi di Carini e di Palermo, fino al Capo Gallo. Il territorio di Hyccara si affaccia quindi sul mare tra il vallone di Terrasini ed il Capo Gallo.

53.b I confini di Panhormus (Palermo) con i territori di Hyccara e Parthenicum sono stati già descritti. Con Iatae ho preso il crinale che chiude la conca di Monreale, lasciandole la Piana degli Albanesi. Con Macella ho seguito il crinale della Port.la S. Atuzzo per poi scendere al F. Eleutero. Tale fiume segna un chiaro confine naturale con Solus. Panhormus si affaccia dunque sul mare tra il Capo Gallo e la foce dell'Eleutero.

54. I confini di Iaetae (Monte Jato, S. Giuseppe Jato e S. Cipirello) con Panhormus, il territorio di Parthenicum, Petra(?) e Schera sono stati già descritti. Con Macella ho risalito dal Belice sinistro il crinale delle Rocche di Rao, la Montagnola, M. Leardo, per poi chiudere la parte meridionale della Piana degli Albanesi.

55. I confini di Macella (Montagnola, Marineo) con Hippana, Schera, Iaetae e Panhormus sono stati già descritti. Con Solus e Thermae ho preso una linea trasversale tra l'Eleutero e la confluenza del T. Sercia nel F. Milicia, poi la dorsale del P.zo della Trigna e lo spartiacque tra Milicia e F. S. Leonardo fino al P.zo Monaco proprio sopra quest'ultimo.

56. I confini di Solus (Rov. di Solunto, S. Flavia) con Panhormus e Macella sono stati già descritti. Con Thermae ho preso il F. S. Leonardo, probabile antico confine con Himera secondo S. Vassallo, anche se questo fiume si ritrova a ridosso di Thermae. Solus si affaccia dunque sul mare tra le foci dell'Eleutero e del S. Leonardo.

57. I confini di Thermae Himeraeae (Termini Imerese) con Solus, Macella, Hippana e Mytistratum sono stati già descritti. Con Paropus ho preso lo spartiacque tra F. Torto e Imera dalla S.ra Tignino alla Rocca del Corvo, per traversare l'Imera all'altezza della sua ansa e poi risalire alla sua destra sul M. dei Cervi. Con Cephaloedium ho seguito quest'ultima dorsale fino al P.zo Dipilo e poi il T. Rocella da qui al mare. Thermae si affaccia dunque sul mare tra le foci del F. S. Leonardo e del T. Roccella.

58. I confini di Paropus (M. Riparato, Caltavulturo) con Engyum(?), Mytistratum e Thermae sono stati già descritti. Con Cephaloedium ho preso lo spartiacque destro dell'Imera tra il M. dei Cervi ed il M. S. Salvatore.

59. I confini di Cephaloedium (Cefalù) con Thermae, Paropus ed Engyum(?) sono stati già descritti. Con Halaesa ho preso la dorsale secondaria che dal P.zo Catarineci arriva al corso del F. Pollina presso la confluenza col T. Vicarello, e da qui il F. Pollina stesso. Cephaloedium si affaccia dunque sul mare tra le foci del T. Roccella e del F. Pollina.

60. I confini di Halaesa (S. Maria, Tusa) con Cephaloedium ed Engyum(?) sono stati già descritti. Con Amestratus ho seguito il T. Tusa e poi il crinale fra la Timpa del Grillo ed il M. Ferrante. Halaesa si affaccia dunque sul mare tra le foci del Pollina e del Tusa.

61. I confini di Amestratus (Mistretta) con Halaesa, Imachara(?) e Capytium sono stati già descritti. Con Calacta ho seguito F. Collura nel prendere la dorsale dal P.zo Bidi al M. Trefinaidi e da qui il V.ne Canneto fino al mare. Amestratus si affaccia dunque sul mare tra le foci del Tusa e del V.ne Canneto.

62. I confini di Calacta (Caronia) con Amestratus e Capytium sono stati già descritti. Con Apollonia il confine è dato, secondo F. Collura, dal T. Furiano. Calacta si affaccia dunque sul mare tra le foci del V.ne Canneto e del T. Furiano.

63. I confini di Apollonia (Montevecchio, S. Fratello) con Calacta, Capytium ed Herbita sono stati già descritti. Con Haluntium ho preso il crinale che si stacca dalla cresta dei Nebrodi e passa per il M. Furci, e di qui forse alla foce del T. Inganno. Apollonia si affaccia dunque sul mare tra le foci dei torrenti Furiano ed Inganno.

64. I confini di Haluntium (S. Marco d'Alunzio) con Apollonia, Herbita e Tissa sono stati già descritti. Con Tyndaris ho preso come confine il T. Zappulla. Haluntium si affaccia dunque sul mare tra le foci dei torrenti Inganno e Zappulla.

65. I confini di Tyndaris (Tindari, Patti), che ha incorporato i territori delle scomparse Agathyrnum (Capo d'Orlando) e Abacaenum (Tripi), con Haluntium, Tissa, Tauromenium/Naxus, Zanclei e Messana sono stati già descritti. Tyndaris si affaccia dunque sul mare tra la foce del T. Zappulla e il T. Termini.

Riferimenti