Grammatica abruzzese

3. L'órze è n'anemèle (Sostantivi, articoli, è, aggettivi qualificativi)


4. Tu nen shjè abbruzzése
Pronomi personali soggetto, presente di essere, negazione e affermazione

Dopo pochi capitoli, sappiamo già comporre frasi semplici, ma disponiamo finora solo di soggetti alla terza persona singolare. Vediamo allora come aggiungere le prime due persone singolari, cominciando proprio dai pronomi personali io e tu.

Pronomi personali soggetto singolari

Questi pronomi sono
  • io
  • tu tu.
Sono entrambi monosillabi, ma il primo è sempre tonico e lo scriviamo con l'accento, mentre nel secondo l'accento è mobile e dunque lo indichiamo solo quando effettivamente presente. Aggiungiamo anche il pronome generico di terza persona :
  • ésse egli, ella, esso,
che però si usa poco perché di solito sostituito da un nome o dal pronome dimostrativo (che vedremo in seguito), specialmente in coordinazione con un altro pronome.

Verbo essere

A questo punto, per costruire frasi più complesse, dobbiamo allargare le forme del presente indicativo del verbo essere alle prime due persone. Queste sono:
  • (jì) só io sono e
  • (tu) shi tu sei (anche shjè, si).
Tutte queste forme provocano RF. La forma shjè è arcaica, mentre oggi spesso si sente anche si, e nella koiné solo quest'ultima forma. Possiamo allora dire :
  • jì só llangianése io sono lancianese,
  • tu shi na bbèlla fémmene tu sei una bella donna,
  • ésse è urtenése egli è ortonese.
Notare il RF in azione nel primo esempio, ma non nel secondo (gli articoli non lo subiscono). Nel terzo esempio, ma lo sappiamo già, si inserisce un suono eufonico tra la e di ésse e la forma verbale è. Infine, i pronomi soggetto possono spesso essere omessi, senza compromettere l'intelligibilità della frase. Avremmo potuto dire: só llangianése, shi na bbèlla fémmene, è urtenese, ecc.

Frase interrogativa

Alcune di queste frasi potrebbero essere delle risposte ad altrettante domande. Per formare una frase interrogativa semplice, spesso basta cambiare l'intonazione (questo cambio si segna aggiungendo un punto interrogativo alla fine della domanda). Esempi:
  • shi urtenése? sei ortonese?,
  • è llangianése? è lancianese?,
  • só ffrangése? sono francese?.
Il pronome si deve mettere, ma dopo il verbo, quando funge da predicato:
  • shi urtenése tù?
  • só ffrangése jì?.
Notare l'accento sul pronome tu nel primo esempio.

Negazione

Ovviamente, a questo tipo di domande possiamo anche rispondere in maniera negativa. Per negare il verbo basta aggiungere l'avverbio di negazione
  • nen o ne, o ancora n'.
La prima forma si usa davanti a consonanti occlusive [b, p, d, t, k], affricate [ʣ, ʦ, ʤ, ʧ] o fricative [f, v, s, ʃ], e provoca sonorizzazione della consonante seguente, come abbiamo visto al capitolo 1. La seconda forma si usa davanti alle consonanti nasali, laterali e vibranti [n, m, r, l], ai nessi di s più consonante, provocando RF in entrambi i casi, e in più davanti alle vocali tranne a. La terza forma si usa solo davanti alla a. L'armonia vocalica, che pure già conosciamo, può colpire la e delle prime due forme che sarà quindi pronunciata [i]. Vedremo molti più esempi più tardi, quando avremo studiato i verbi e le loro coniugazioni. Per ora, con il presente del verbo essere, abbiamo solo questi casi:
  • nen só [nən 'ʤo],
  • nen shi [nin 'ʤi],
  • ne è [ni '(j)ɛ].

Avverbi di affermazione e negazione

Possiamo ora rispondere alla domanda shi urtenése (tù)? Una risposta positiva sarà:
  • shine, só urtenése,
con l'avverbio di affermazione
  • shine ['ʃinə] .
Una risposta negativa sarà:
  • nóne, nen só urtenése,
con l'avverbio di negazione
  • nóne no.
Per una doppia negazione si usa la locuzione avverbiale né...né (con RF):
  • ne è né urtenése né llangianése non è né ortonese né lancianese.

Pronome interrogativo chi

Le domande "a risposta aperta" si formano con l'importante pronome interrogativo
  • chi? chi?.
Esempi:
  • chi shjè ttù? chi sei tu?
    jì só nu ggióvene io sono un giovane,
  • chi só jì? chi sono io?
    só Ffrangésche sono Francesco.

Vocabolario

Sostantivi
lu/la ggióvene giovane

Aggettivi
urtenése ortonese
langianése lancianese
frangése francese

Indeclinabili
ne(n) non (SL 16)
nóne no
shi(ne)
chi? chi? (SL 11)

Per andare oltre

Abbiamo visto qualche esempio di etnici, aggettivi e sostantivi che descrivono l'appartenza a una città, paese, luogo: urtenése da Urtóne Ortona, langianése da Langène Lanciano. Il suffisso -ése è in effetti molto produttivo: deriva dal latino -ENSIS. Lo ritroviamo anche in pescarése da Peschère Pescara, frangavillése da Frangaville Francavilla, tullése da Tólle Tollo, ma anche pujése dalle Puje Puglia. Ci sono però altri suffissi impiegati per formare degli etnici. Il suffisso -ène (da -ANUS) compare in ter(r)amène da Tèreme Teramo e aquelène da Èquele L'Aquila; il suffisso -ine (da -INUS) in chjetine da Chjite Chieti. Più tipicamente abruzzese è -aróle, che ritroviamo in uashtaróle da (lu) Uashte Vasto e crecchjaróle da Crécchje Crecchio. In passato si usava anche un etnico generico con suffisso -ótte, di origine forse orientale, e cioè cignótte, ossia Dulcignotto, abitante di Dulcigno in Albania, per designare i francavillesi e in genere i contadini abitanti lungo la costa ma che non avevano pratica del mare.

Esempi

Questo sito propone magliette con varie frasi ed espressioni identitarie abruzzesi, chietine in particolare. Una di queste è "Scine ca scine, ma ca scine `ntutte!" (shine ca shine, ma ca shine n'tutte!), come dire quando è troppo, è troppo!, nella quale ritroviamo l'avverbio shine. Letteralmente, il detto significa sì che sì, ma che sì in tutto (no)! Vedremo nei capitoli seguenti gli altri elementi di questa espressione abruzzese.

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5. Le róse è bbèlle (Plurali)