Grammatica abruzzese

9. Tjènghe na màchena nére (Presente del verbo tenere, complemento oggetto)


10. De chi sjè lu fije?
(Preposizioni (1), Pronomi personali complemento tonici)

Abbiamo già nel nostro bagaglio di conoscenze la possibilità di formare frasi composte da soggetto, verbo (al presente progressivo o semplice) e complemento oggetto diretto (COD) o indiretto. Conosciamo anche il complemento di termine. E' tempo ora di fare conoscenza con altri complementi.

Complemento di compagnia, mezzo e strumento

Il complemento di compagnia è piuttosto semplice: abbiamo solo bisogno della preposizione
  • gne (+ RF) con.
Qualche esempio:
  • fatije gne Ilarje [fa'tiə ɲi 'larjə] lavoro con Ilaria,
  • abballe sjèmbre gne Mmarie [a'b:al:ə 'sjɛmbrə ɲə m:a'riə].
Da notare che la e di gne si pronuncia [i] davanti a vocali alte, come abbiamo già visto più volte. La stessa preposizione forma anche altri complementi, come quello di mezzo o strumento (con che cosa?):
  • fatije gne lu martèlle lavoro col martello,
  • magne gne la fercine mangio con la forchetta,
  • taje gne lu curtèlle taglio col coltello.
Il complemento di compagnia si può formare anche con una preposizione impropria (poiché funziona anche da sola come avverbio) come
  • nzjème a con, insieme a:
  • fatije nzjème a Ilarje.
Il contrario di gne nei suoi vari usi è invece fornito dall'altra preposizione impropria
  • sènze (a) senza:
  • magne sènze la fercine mangio senza la forchetta
(in questo caso a si usa davanti ai pronomi personali, come vedremo in seguito).

Complemento di specificazione

Vediamo ora un altro complemento molto usato: quello di specificazione. Questo indica appartenenza, materia, provenienza, ecc. e si forma con la preposizione semplice
  • de (senza RF) di.
Un esempio di appartenenza:
  • la màchene de Tumasse è rrósce l'auto di Tommaso è rossa.
Di materia:
  • la sjègge de fèrre è rrótte la sedia di ferro è rotta.
Di provenienza:
  • ji só dde Tólle sono di Tollo.
Niente di difficile, dunque.

Moto da luogo

Una provenienza puntuale si denota anche col complemento di moto da luogo, che è retto dall'altra preposizione semplice
  • da (senza RF) da.
Ma per vedere qualche esempio dobbiamo prima introdurre un nuovo verbo irregolare, che è
  • menì venire.
Questo verbo, pur se della terza coniugazione, si coniuga quasi come tené. Nelle forme tematiche atone fa men-éme veniamo, men-éte venite, ma nelle forme toniche cambia curiosamente la consonante iniziale:
  • vjènghe, vjè, vé vengo, vieni, viene, vengono.
Ora possiamo esprimere frasi come
  • vjènghe da Tèreme vengo da Teramo,
  • menéte da lundène? venite da lontano?
Queste forme sono utili anche per dichiarare la propria nazionalità o provenienza:
  • vjènghe da la Frànge vengo dalla Francia.

Pronomi personali oggetto, forme toniche

I complementi appena visti possono riguardare anche i pronomi personali (con me, di loro ecc.), dei quali esistono forme oggetto toniche. Queste sono:
    mé, té, ésse me, te, lui/lei,
  • nù, vù, isse noi, voi, loro.
Come si vede, solo le prime due persone singolari differiscono dalle rispettive forme soggetto. Le forme monosillabiche prendono di norma l'accento tonico, che perciò segnamo, a differenza dei corrispettivi soggetti. Grazie a queste forme, possiamo esprimere il complemento di compagnia con dei pronomi personali:
  • fatije gne ésse lavoro con lui,
  • tu juòche gne mmé tu giochi (giochi da ragazzi o adulti, sport) con me,
  • tu pazzije gne mmé tu giochi (giochi infantili) con me,
ma anche il COI e il complemento di termine già noto dai capitoli precedenti,
  • a mmé, a tté a me, a te,
ecc. Queste ultime forme si ritrovano in esclamazioni come
  • pòvere a mmé! povero (a) me!,
  • vjète a tté! beato (a) te
  • (ma mèra mé amara me senza preposizione).
Quanto all'appartenenza (complemento di specificazione), non si forma con i pronomi personali oggetto (*de mé ecc.) ma con i pronomi possessivi, che vedremo in seguito. Infine, la provenienza (moto da luogo) non è in genere rilevante per oggetti animati, per cui raramente diremo da mé ecc.

Preposizioni con pronomi interrogativi

Le preposizioni viste in questo capitolo possono anche essere usate per porre delle domande, insieme ai pronomi interrogativi chi e che. Anche in questo caso, le preposizioni precedono il pronome. Esempi:
  • de chi sjè lu fije? di chi sei il figlio?,
  • gne cchi shtjè 'pparlè? con chi stai parlando,
  • gne cche mmjègne? [ɲə k:ə 'mjɛɲə] con che mangi?.
Da notare come il pronome che sia atono in questo caso, per cui la sua pronuncia varia tra [kə] e [ki], secondo la vocale seguente.

Vocabolario

Sostantivi
lu martèlle martello
la fercine forchetta
lu curtèllle coltello
lu fèrre ferro
la sjègge sedia
lu fije figlio

Aggettivi
rósce rosso, -a
pòvere povero, -a
vjète beato, -a

Verbi
abballe : abballéme (abballè) ballare
vjènghe : menéme (menì) venire (SL 122)
jóche : juchéme (juchè) giocare (giochi da ragazzi o adulti, sport)
pazzije : pazzijéme (pazzijè) giocare (giochi infantili), scherzare (SL 142)
taje : tajéme (tajè) tagliare (SL 114)

Indeclinabili
gne con (SL 203),
nzjème insieme
sjèmbre sempre
lundène lontano

Per andare oltre

Perché le preposizioni a, gne richiedono il RF, mentre de e da no? Abbiamo già visto al capitolo 6 che a deriva dal latino AD, la cui consonante finale non è scomparsa del tutto ma ricompare fondendosi con la consonante seguente e provocandone il raddoppiamento. Per quanto riguarda gne, questa preposizione deriva dal latino IN CUM; anche qui con una consonante finale che ha poi causato il RF. Invece de riflette il latino DE, in cui nessuna consonante finale cadde e dunque nessun RF apparve. Infine, da non deriva dalla preposizione composta DE AB ma piuttosto dalla variante DE A senza consonante finale, per cui niente RF.

Esempi

Possiamo trovare vari esempi di complementi di compagnia nei menù abruzzesi. In questo, proveniente da Ortona ma influenzato nello scritto dalla koiné, troviamo la "pancetta crichilògne nghe lu pane" (pangétte crichilógne gne lu pène) e la "chitarre nghe lu ragù a nu tire sole" (chetarre gne lu ragù a nu tire sóle). Nella koiné la preposizione con suona nghe ([ŋgə] o [ŋgi] nella pronuncia effettiva) invece di gne, pur derivando dallo stesso latino IN CUM.

In questo stesso menu notiamo anche qualche particolarità fonetica interessante: in "savicicce" (savecicce) salsicce vediamo il tipico esito della L originaria latina davanti a consonante, che in abruzzese diventa -ve- (come in àvete alto, càveze pantaloni, ecc.).

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11. Li cìtele a èlle è li tuò (Possessivi)