Grammatica abruzzese

16. Massére vaje a lu cìneme (Verbi irregolari, Moto a luogo, Strumentale)


17. Mó te le djènghe
(Pronomi personali complemento e combinazioni)

Pronomi personali complemento

Oltre ai pronomi personali atoni con funzione di oggetto, esterni o riflessivi, esiste in abruzzese, come in italiano, un'altra serie che svolge la funzione di complemento di termine. La serie è questa:
  • me, te mi, ti,
  • ce, ve ci, vi,
  • je gli, le (s. e pl.).
Come vedete, si differenzia dalla serie oggetto e dalla serie riflessiva per la terza persona e la prima plurale, mentre le altre persone sono uguali. Come negli altri pronomi, la e si pronuncia [ə] o [i] a seconda della vocale seguente, e si elide davanti a parola che comincia con vocale (ma nel caso di ce scriveremo questa elisione ci' per coerenza grafica). Conviene a questo punto riassumere tutte e tre le serie in una tabella:

Persona Oggetto Riflessivo Complemento
1s. me me me
2s. te te te
1pl. je ze ce
2pl. ve ve ve
3s/pl. le ze je

I pronomi complemento sostituiscono dunque le locuzioni a mmé, a tté, a ésse, a nnu, a vvu e si piazzano sempre prima del verbo (posizione proclitica), tranne se questo è all'infinito o all'imperativo, come vedremo, nel qual caso vanno in posizione enclitica. Proprio come gli altri pronomi atoni. Un verbo che si usa molto con questi pronomi è il verbo pjèce : pjacéme (pjacé) piacere, regolare. Come in italiano, è usata la forma impersonale di questo verbo:
  • me pjèce, te pjèce, mi piace, ti piace, ecc.
Un sinonimo è jóve : juvéme (juvè), ad esempio
  • me jóve, te jóve, je jóve mi piace, ti piace, gli/le piace, ecc.
Un altro verbo usato in forma impersonale è père : paréme (paré) sembrare, parere, ad esempio:
  • me père, te père, je père mi sembra, ti sembra, gli/le sembra ecc.
Ed ecco qualche altro esempio con i pronomi complemento in azione:
  • me pjèce a jì a lu cìneme mi piace andare al cinema,
  • te jóve sht'ógne? ti piaciono queste unghie?,
  • mó je métte le mène ngòlle adesso gli metto le mani addosso,
  • ce père tròppe nire ssi capille ci sembrano troppo neri codesti capelli,
  • ve le shtjènghe a ddì da jère ve lo dico da ieri,
  • je djè ddu pisce le dai due pesci.

Combinazione di pronomi personali

I pronomi complemento si possono anche combinare con quelli oggetto quando vogliamo esprimere enteambe le funzioni. La regola è che il pronome complemento precede quello oggetto o il riflessivo, ed il gruppo siffatto precede il verbo nel caso proclitico, lo segue nel caso enclitico. Nel caso di combinazione tra oggetto e riflessivo, questo precede quello. Esempi di combinazioni possibili sono:
  • te le djènghe te lo do (Compl. + Ogg.),
  • je z'avvicine gli si avvicina (Compl. + Rifl.),
  • ze le magnéme ce lo mangiamo (Rifl. + Ogg.).
Possono esistere anche combinazioni di tre pronomi. L'ordine dovrebbe essere ormai ovvio: complemento, riflessivo, oggetto. Un esempio:
  • lu pòrche te ze l'arròbbe Ggiuvanne il maiale te lo ruba Giovanni.

Pronome ce

Oltre alle tre serie di pronomi atoni già viste, ne abbiamo altri due che hanno un comportamento un po' particolare. Il primo è ce, che abbiamo già incontrato come avverbio di luogo:
  • ce shtè sta (in quel luogo),
  • ce vaje ci vado (in quel luogo).
Sappiamo anche che ce è un pronome complemento per la prima persona plurale (a noi), come abbiamo appena visto. Inoltre, svolge anche le funzioni di complemento di compagnia per la terza persona (con lui/lei/loro):
  • ce vjè (gne quisse)? ci vai (con costoro),
  • ce parle ci parlo (con lui).
Oppure come complemento di termine per la terza persona impersonale (a ciò):
  • ce pènze ci penso (a ciò),
  • quanda tèmbe ce mitte? quanto tempo ci metti (a (fare) ciò),
  • ce vó n'óre ci vuole un'ora.

Pronome ne

Il secondo dei pronomi atoni "particolari" è ne. Come in italiano, svolge la funzione avverbiale di complemento di specificazione, da solo o in combinazione con ce, o allontanamento, in combinazione con un pronome riflessivo. Esempi:
  • nen ce ne shtè non ce n'è (di ciò),
  • me ne vaje me ne vado (da quel luogo),
  • nen ne sacce niènde non ne so niente (di ciò),
  • ce ne métte cinghe ce ne metto cinque (di questi).
Come si vede, ne segue sempre l'altro eventuale pronome, dunque funziona come se fosse un pronome oggetto.

Vocabolario

Verbi:
métte : mettéme : mésse mettere
jóve : juvéme (juvè) piacere
père : paréme (paré) sembrare, parere
(m')avvicine : (z')avvicine (avvicinarze) avvicinarsi

Parti del corpo (lu còrpe):
la còcce testa (SL 72)
l'òcchje occhio (SL 74)
la récchje orecchia (SL 73)
lu nèse naso (SL 75)
lu capélle capello (SL 71)
lu dènde dente (SL 77)
la léngue lingua (SL 78)
li pile peli
la spalle spalle
la shchjine schiena (SL 88)
lu pètte petto (SL 89)
la mène mano (SL 83)
lu déte dito
l'ógne unghia (SL 79)
la panze pancia (SL 85)
lu shtò(m)meche stomaco (SL 86)
lu féchete fegato (SL 91)
la còsse gamba (SL 81)
lu ghenócchje ginocchio (SL 82)
la pèlle pelle (SL 62)
la carne carne (SL 63)
l'òsse osso (SL 65)
lu sanghe sangue (SL 64)

Per andare oltre

L'ordine complemento-riflessivo-oggetto dei pronomi personali proclitici non è del tutto generale. In passato, si poteva dire anche, ad es., ze ce métte ci si mette, malgrado ce sia complemento e ze riflessivo o meglio impersonale (lo vedremo in seguito). Nella raccolta Tradizioni popolari abruzzesi (Lanciano:Carabba, 1882) di Gennaro Finamore (1836-1923), troviamo espressioni come "se ce trove" per la varietà lancianese. Altri esempi tratti dallo stesso Finamore sono riportati dal Rohlfs nella sua Grammatica.

Esempi

Ecco in questo post della pagina Facebook "Lu salabbarije de lu cafone" una lista visuale più dettagliata delle parti del corpo in abruzzese, precisamente in una varietà pescarese. A parte le consuete variazioni fonetiche locali (koi. nase, ucchje, jinucchje, mine (pl.?) al posto di ort. nèse, ghenócchje, mène), troviamo i nomi di altre parti del corpo meno sovente usati. Parecchi esempi di detti, proverbi, motti e barzellete si possono trovare su questa pagina.

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18. Ce shtè cacchedune? (Pronomi e aggettivi indefiniti, Avverbi di quantità)