Picenze (Barisciano)

Appunti sul territorio

Le tre ville di Picenze, Petogna, Villa e San Martino, sono frazioni di Barisciano, ma il loro tenimento risulta separato rispetto a quello del capoluogo dal cuneo di Poggio Picenze. Verso monte, comunque, i citati territori confinano in corrispondenza dell'antico contado di Villa San Basilio.

La montagna di Picenze è formata da un altopiano, che si estende a nord dell'abitato ad una quota superiore ai 1300 m, culminante con la cima di còllë rotónnë (1403 m). La cima più notevole è però quella della crócë (1327 m), che guarda direttamente il paese. Le pendici di detto altopiano scendono piuttosto ripide verso le tre ville, solcate da alcuni valloni come la màllë màrra a confine con Pescomaggiore, la vàllë ràna al centro e la vàllë d'ju laghìttë a confine con Poggio.

Importante è l'altopiano di Picenze per la presenza di resti di fortificazioni del I millennio a.C., situati sulla sommità del colle di cérchjë. Per il resto, alcune sorgenti munite di fontanile e la chiesetta rurale di San Valentino nell'omonima selva.

La toponomastica

La montagna della Croce di Picenze
1. Dalla frazione di Petogna si può imboccare una via campestre che si incunea nel lungo vallone chiamato a Pescomaggiore màllë màrra, che per un tratto segna il confine comunale fra L'Aquila e Barisciano. A q. 747 si trova un bivio. A sinistra si va verso il territorio di Pescomaggiore, a destra si continua verso la chiesetta di San Valentino, la quale si trova a q. 807 dentro la valle. Dal nome della chiesa deriva il toponimo bòschë dë sandëvalëndìnë, di conio recente, in quanto la voce bosco è un imprestito dall'italiano, e designa spesso un rimboschimento. Il nome originario è forse quello riportato sulla cartografia IGM, Selva di S. Valentino.

2. Sul crinale alla destra del vallone, oltre il limite del bosco di San Valentino, si estendono i coltivi di sòpra ju bòschë, tagliati da una mulattiera proveniente da Pescomaggiore. La designazione dialettale, di evidente significato, è ripresa dalla cartografia IGM che riporta Sopra il Bosco.

3. Più a monte dei coltivi, si trova un ripiano naturale, con la località detta lë prètë dëll'òvë. Tale nome deriva dalla presenza di roccioni calcarei, di intenso color bianco, ben visibili da Pescomaggiore, da dove sembrano delle 'uova'. Insensato è l'adattamento IGM Predi l'Uovo.

4. Sul crinale delle Prete dell'Ova arriva anche una seconda mulattiera, proveniente dalla frazione di Villa, nucleo centrale dell'agglomerato di Picenze. Tale via rimonta il crinale delle canëpìnë, dove pare trovarsi anche una grotta. Il toponimo, presente sulla cartografia IGM come Canepine, riflette l'appellativo canapina 'terreno dove si coltiva la canapa' e quindi la relativa coltivazione, tipica dell'aquilano.

5. Il crinale successivo, procedendo verso est, è indicato come Scrimone sulla cartografia IGM. Qui passa l'acquedotto di Picenze, alimentato dalla sorgente perenne di fòndë lë rànë (1095 m). L'origine del nome pare evidente, 'fonte delle rane', e come tale è pure ripreso dalla cartografia IGM, che ha F.te le Rane. Ma c'è da rilevare che la valle è nota a Pescomaggiore come vàlle ràna. Se fosse questo il nome originario, esso andrebbe interpretato come vàlle rànne, "Valle Grande" e quindi il toponimo fòndë lë rànë sarebbe un accostamento paretimologico.

6. Ad oriente della valle di Fonte delle Rane, segue un un crinale stretto e nudo dall'interessante nome di castéllë. Il toponimo, che non pare riferirsi ad alcuna costruzione documentata, è riportato sulle carte IGM come Castello.

7. Poco più ad est del crinale di Castello, transita la mulattiera detta ju pérë, che parte dalla Fonte Vecchia sita lungo la strada fra Villa e San Martino. In questa zona si trovano pure lë gròttë d'ju pérë. Tali nomi riflettono evidentemente la presenza di alberi di 'pero', mentre il toponimo riportato sulle carte IGM, Grotte del Prete, è del tutto errato. Da notare, nel toponimo dialettale, l'assenza di metafonesi da -u, cosa tipica della parlata di Picenze.

8. Seguendo la mulattiera del Pero, si giunge a 1072 m ad un bivio. Verso sinistra, si continua in direzione del Cerchio, mentre una deviazione sulla destra risale a svolte il ripido pendio delle còstë dë brighélla. Questo nome risulta composto dall'appellativo costa 'pendio' e da un soprannome locale 'Brighella'.

9. In cima alle Coste di Brighella svetta la cima della crócë (1327 m), situata al bordo meridionale dell'altopiano sommitale. Indicata come Croce di Picenze sulla cartografia IGM, la cima prende il nome da un'evidente croce - anche punto trigonometrico - ben visibile dall'abitato. Dietro la cima, vi è una valletta chiamata diètrë la crócë, nella quale sono segnalate numerose costruzioni rurali.

10. Affianco al cocuzzolo della Croce, si trova il colle della murzëtélla (1299 m), dall'oscuro nome, ribattezzato C.le Muscio sulle carte IGM. Più ad ovest, è l'interessante colle del cérchië (1221 m), così chiamato per la presenza di un recinto - nella nomenclatura popolare il cerchio - risalente al I millennio a.C. Sulla cartografia IGM, il nome della cima è C.le del Cerchio.

11. La terza frazione di Picenze - la più orientale - è San Martino. Per raggiungere l'altopiano da tale villa, si sale lungo una vecchia mulattiera che percorre la vàllë d'ju laghéttë, così chiamata dalla località ju laghéttë, una zona sorgentifera a 1000 m ca. Sulla cartografia IGM questo toponimo è segnato, come il Laghetto, ma erroneamente collocato in comune di Poggio Picenze.

12. Ad ovest della Valle del Laghetto, si trovano i nudi pendii della carëcàra, rimontati da un sentierino diretto all'omonima località, che era una calcara, ovvero un sito dove si reperivano le pietre per la calcinazione. Sulla cartografia IGM è riportato il nome la Calcaia.

13. Risalendo la valle, si raggiunge l'altopiano di Picenze in corrispondenza della valletta di fórnë, che si incunea dietro la cima della Croce. Il toponimo dipenderà dalla natura incassata e calda della località, riflettendo l'appellativo forno, senza metafonesi nella versione dialettale.


Il Colle Rotondo
14. La mulattiera del Pero, seguita in precedenza fino al bivio di q. 1072 si incunea fra i colli del Cerchio e della Morsetella, scende all'alta Valle Fura, per giungere in breve alla valletta coltivata della màllë vòta. Il toponimo significa letteralmente 'valle volta', forse perché girata rispetto all'alta Valle Fura. Sulla cartografia IGM compare la versione 'dialettaleggiante' Malle Vota.

15. Una diramazione della Valle Volta, a confine con Pescomaggiore, è nota come la vëcènna, probabilmente perché in passato seminata. L'appellativo vicenna, infatti, designa un terreno coltivato 'a rotazione', o dove si avvicendavano le greggi.

16. A nord della Valle Volta, si trova la pianetta della vaccarèccia, caratterizzata dalla presenza di alcune baracche (1288 m), dove arriva una via campestre proveniente da Filetto. Il toponimo IGM Vaccareccia è spostato alquanto rispetto all'effettiva collocazione. Quanto all'origine del nome, esso indica una località 'adatta al pascolo delle vacche'.

17. A pochi metri dalla carrareccia proveniente da Filetto, c'è l'abbeveratoio di fòndë pidocchiósa (1251 m). Chiamata con lo stesso nome anche a Barisciano, ed indicata come F.te Pidocchiosa sulla cartografia IGM, la sorgente ha un nome di evidente significato.

18. Una località che si trova più ad est è l'unnalìcchia, nella quale le carte IGM segnalano una grotta. Il toponimo riflette il fitonimo dialettale vellana 'nocciolo' con metatesi ed un suffisso diminutivo, e suona lë villanìcchjë a Barisciano. Nella stessa zona si trova la fòndë mònëca (1275 m), il cui nome, piuttosto che F.te Monica come risportato sulle carte IGM, dipenderà dall'appellativo monaca, forse con riferimento alla proprietà di un convento.

19. Subito a sud della fascia appena descritta, con la Fonte Monaca, si innalza l'altopiano di Picenze che culmina con l'elevazione di còllë rotóndë (1403 m). Tale cima, così chiamata per via della forma tondeggiante, è C.le Rotondo sulla cartografia IGM.

20. Di fronte al Colle Rotondo si trova una collina di poco più bassa (1293 m), la quale sovrasta un gruppo di baracche note come le capannàccë, dall'appellativo capanna 'costruzione rurale'. Partendo da tale toponimo, sulla cartografia IGM è stato attribuito il nome C.le Capannacci al cocuzzolo in questione.

21. Fra Colle Rotondo e la cima delle Capannacce, vi è la sorgente di fòndë padèlla. Il nome richiama formalmente la voce padella 'tipo di cucchiaio', forse usato per raccogliere l'acqua. A Poggio il nome suona come fòndë patèllë. La versione del toponimo riportata sulla cartografia IGM è invece F.te Pardella, errata.

22. A nordovest del Colle Rotondo si stacca la piccola dorsale di còllë lònghë, culminante con delle rocce (1385 m). Il nome dell'elevazione è trasparente, significando 'colle lungo'. Dietro questa crestina, in zona più aperta, vi è la località di urègnë, così chiamata perché esposta a nord (a borea). La cartografia IGM ha travisato questo toponimo in C.le Oragno, nome attribuito a dei cocuzzoli di secondaria importanza.

23. Un'altra collina con un nome specifico situata sull'altopiano di Picenze è còllë ciàttë (1337 m), spostato verso sudest rispetto alla cima di Colle Rotondo. Il nome, assente sulle carte IGM è composto da colle, e presumibilmente da un soprannome locale.