Rocca Santo Stefano (Tornimparte)

Appunti sul paese

Rocca Santo Stefano è un tenimento sparso, comune autonomo fino al 1806, poi riunito a Tornimparte data l'esiguità dei suoi abitanti. E' costituito dai villaggi di Collecastagno, che ora ha assunto il nome Rocca Santo Stefano, almeno sui cartelli stradali, Forcella, Colle Marino, Colle Fiasconi, Colle Farelli, Madonna della Strada e Pielacosta. Si tratta di centri di parlata aquilana.

Il villaggio di Pielacosta risulta attestato, con il nome di Troyla, nel sec. XII. Il nome dell'agglomerato di ville deriva dalla presenza del castello e della chiesa romanica di Santo Stefano, entrambi a monte di Forcella.

Appunti sul territorio

La montagna di Rocca Santo Stefano confinava con i tenimenti di San Silvestro (diruto) a ovest, Civitatomassa a nord, Poggio Santa Maria a est e Tornimparte a sud.

E' costituita da un settore della sèrra (1599 m), con in particolare la cresta rocciosa delle lenemónzio (1408 m). Diverse sorgenti si trovano sul versante orientale, non lontano dai ruderi del castello e della chiesa romanica di Santo Stefano.

Non vi sono sentieri CAI che riguardano questa porzione di territorio.

La toponomastica

La montagna della Serra
1. La montagna più elevata del tenimento di Rocca Santo Stefano è quella della sèrra (1599 m), prima del 1806 divisa con Tornimparte. La cartografia IGM riporta il toponimo la Serra, che riflette l'appellativo serra nel senso geografico di 'crinale dentellato', per traslato dal senso originario latino 'sega'. Già nell'Atlante di Rizzi-Zannoni (a. 1783) il toponimo è riportato come La Serra.

2. Fra le frazioni di Colle Marino e Pielacosta, alla base della montagna della Serra, si trova la fascia boschiva delle màcchje. Riportato come le Macchie sulla cartografia IGM, il nome riflette il latino macula, nel senso geografico traslato di 'bosco'.

3. Il primo vallone, a partire da sud (da Pielacosta), che solca la montagna della Serra è ju fùssu de mangìnu. Tale nome, sconosciuto alle carte, riprende il cognome 'Mancini', o un soprannome locale, 'mancino'.

4. Il crinale a monte di Colle Marino, che culmina col tornante della strada provinciale Amiternina, non lontano dalle Casette, è chiamato la cróce, evidentemente per via di una croce che però non è segnata sulle carte. Su detto crinale transita solo un sentierino secondario, proveniente da Pielacosta.

5. Il colle più a nord di quello della Croce, a monte della frazione di Forcella, è quello del castégliu, dove si trovano i resti (1076 m) della fortificazione che ha dato il nome al comune di Rocca Santo Stefano. A metà della salita verso il castello, ci sono i ruderi della chiesetta rurale di Santo Stefano, da cui deriva la seconda parte del toponimo. Il vallone compreso fra questo colle e quello della Croce è detto fùssu de castégliu, mentre quello che si trova appena a nord della chiesetta è il fùssu de sandustèfanu.

6. A nord del Fosso di Santo Stefano, il pendio si eleva con lo sperone della càja, che domina Collecastagno. Il toponimo, ripreso come Caia sulla cartografia IGM, riflette un latino cavea nel senso di 'cavità, avvallamento', piuttosto che in quello, certo più tecnico, di 'recinto'.

7. Due sorgenti si trovano a poca distanza dai ruderi del Castello. Si tratta della fónde degli'ólmo (1035 m), nei pressi di una casetta diruta (1056 m), e la fónde della calecàra, nel Fosso di Santo Stefano. La prima, che alimenta l'acquedotto di Rocca Santo Stefano, deriva il nome dal fitonimo olmo, mentre la seconda dalla presenza di una 'calcaia', ovvero un luogo dove si cavavano le pietre per la calcinazione.

8. Il bosco sopra Collecastagno è detto cavàgliu. Questo curioso nome formalmente equivale a 'cavallo', ma non è esclusa la concorrenza della base lessicale cava 'avvallamento', da confrontare con la designazione Caia che si riferisce alla stessa zona.

9. La cresta rocciosa che conclude a nord la montagna della Serra (1408 m) è chiamata M. della Rocca sulla cartografia IGM. Tale nome è stato registrato al di fuori di Rocca Santo Stefano, probabilmente a Tornimparte, dove indica però tutta la montagna della Serra. Il toponimo locale per la cresta rocciosa è lenemónzio, da analizzarsi come 'le Vene di Monzio'. Del resto, sotto la forma Vena di Monzio è riportato nell'Atlante di Rizzi-Zannoni (a. 1783). L'appellativo vena è usato qui nel senso di 'fila di rocce', mentre la specificazione è un personale di oscura origine.

10. Sotto alle rocce, dietro al colle della Caia, si trova la breve vàlle àccuji, che scende verso i confini con Scoppito. Il nome è scritto V. Acquoli sulla cartografia IGM, e deriva dalla sorgente (F.te Acquoli su IGM) che vi si trova a 975 m. Si tratta, infatti, di un diminutivo di acqua nel senso di 'sorgentella'.