Geo-storia amministrativa d'Abruzzo
Valle Regia (Barrea, Villetta Barrea, Civitella Alfedena)
In questa pagina ci occupiamo della porzione della Valdisangro occupata dagli attuali comuni di Barrea, Villetta Barrea e Civitella Alfedena, anche detta Valle Regia.
Una tradizione storiografica, risalente a Mommsen e basata sulla tribù di iscrizione della popolazione locale, vuole che in epoca romana questa zona andasse col municipio di Atina, piuttosto che con quello, più vicino geograficamente, di Aufidena (Castel di Sangro). Questo lascia supporre che la Valle Regia costituisse un pagus della civitas atinate basato sui tre vici che dovevano esistere presso gli attuali comuni. Da questo pagus doveva essere esclusa l'area di Chiarano, che anche in seguito restò giuridicamente distinta da Barrea e forse dunque andava con Aufidena. Il confine tra i due territori era in tal caso dato dalla Foce di Barrea.
Già dall'alto medioevo i rapporti con la diocesi di Atina andarono persi e la valle divenne possesso del monastero di S. Angelo in Barregio, importante dipendenza di Montecassino sito presso il cimitero di Villetta, quantunque fosse rivendicata anche dai Marsi e da Valva. Per iniziativa dei monaci, sorsero nel X-XI sec. i castelli di Barrea, attorno ad uno studium del monastero, e Rocca Intramonti, a difesa della valle. Civitella doveva già esistere, forse come villa in continuità demica con un precedente abitato.
Con la crisi del Trecento Rocca Intramonti andò diruta e sopravvisse solo come feudo, ma emerse nel contempo Villetta, sempre strettamente legata a Barrea. Invece Civitella si ritrovò nello stesso stato feudale facente capo ad Alfedena, per cui cominciò ad essere chiamata col nome attuale, con Barrea che incorporò definitivamente Chiarano e Villetta che assorbì Civitella e il feudo di Rocca. Ma già nel corso del XIX sec. Civitella ritrovò la sua autonomia, fissando sostanzialmente la situazione a quella attuale.
BARREA